Vedo molto parlare di effetti psicologici di questo o di quello. Bene. Però le soluzioni sembrano orientate all’eliminazione delle fonti di “stress”. Allora ho fatto un disegnino (molto grossolano).

A seconda del sistema di riferimento personale, familiare, culturale, sociale etc., tecnicamente ogni evento (esterno o interno) può essere uno “stressor”. O non esserlo.

Se certi eventi lo sono quasi universalmente (es., un lutto), per altri conta la risonanza che diamo loro.

Per evitare effetti dannosi per la salute mentale, forse non occorre tanto l’eliminazione di ogni cosa che ci crei ansia, quanto un’educazione che ci consenta di discernere in maniera più congrua ciò che “ci fa male” e di affrontarlo in maniera meno ansiosa e più costruttiva (ne avevo parlato tempo fa qui).

“Ah, Cindy Sondheim, you should have lived in an earlier age. Things were simpler, less complicated. Do you know how many women had nervous breakdowns in the fourteenth century? Two.”

Thread originale