A mente fredda e con un po’ di pazienza, proviamo a fare un’analisi serena della Zangrilleide usandola per riflettere più in generale sulla gestione del Covid. A febbraio (una vita fa) scrissi un thread su Burioni.
Il thread non mi sembra invecchiato e anzi molti principi si applicano pari pari a Zangrillo. Il che mi permette di non insistere troppo su quanto i modi della comunicazione siano non meno importanti dei suoi contenuti.
Entriamo però nello specifico su alcuni punti.
Primo: il “clinicamente morto”
Invito chiunque a spiegarmi la frase “il virus è clinicamente morto”. Non voglio sapere cosa “intendesse” Zangrillo: chiedo una definizione da vocabolario. Un medico che vada in televisione ammantato della propria autorevolezza con l’intenzione di orientare i comportamenti del cittadino non può permettersi il lusso della fraintendibilità (ah, non troverete definizione perché la frase non ha – clinicamente – senso).
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