Una relazione pericolosa

23 Agosto 2020Longform, 🇮🇹 Italiano

Mi è stato chiesto più volte di scrivere qualcosa sulle personalità narcisiste e sui problemi relazionali che si manifestano quando si ha a che fare con esse, soprattutto nella vita di coppia. Ho pensato a lungo se e come scriverlo e ho sempre rimandato perché, al momento di buttar giù due righe, l’incarico si rivelava ogni volta sorprendentemente complesso.

Ma l’urgenza di scrivere qualcosa di fruibile è rimasta e si è fatta anzi più pressante: da un lato, questo tipo di “incastro” relazionale è sempre più frequente; dall’altro, a dispetto della sua crescente diffusione, sono rare efficaci rappresentazioni di queste personalità nella cultura popolare (film, serie TV, libri…). Sembra un dettaglio, ma non lo è: film come “Qualcuno volò sul nido del cuculo” o “A beautiful mind” aiutano (non nonostante la finzione letteraria ma al contrario proprio grazie ad essa) a identificare, comprendere (entro certi limiti) e relazionarsi con una “possibilità alienata” dell’altro. Lo stesso si può dire per il disturbo bipolare di Carrie in “Homeland” o di quello ossessivo di Hawks in “The Aviator” o di Melvin in “Qualcosa è cambiato”, della personalità blandamente borderline di Will Hunting (e di quanti altri racconti di formazione), così come pure le loro varianti più leggere, da “4 pazzi in libertà” a “Monk”.

Vista la complessità del tema e la lunghezza del testo, questo articolo è disponibile anche per il download in PDF

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